Yaxchilan

27 Marzo 2009
messico

Quella mattina ci siamo alzati presto e siamo partiti alle 6, senza colazione. Dopo un'ora di viaggio ci siamo fermati sulla strada. Nei dintorni non si vedeva niente. Ci siamo avventurati nella giungla e dopo 50 metri – sorpresa. Un ristorante all'aperto immerso nella giungla messicana. Un posto molto rilassante dove abbiamo fatto la prima colazione, con gusto. Dopo un'altra oretta di viaggio siamo arrivati sulla sponda del fiume Usumacinta. Dopo la visita ed il pranzo dovevamo passare il fiume per recarci in Guatemala, pertanto la nostra guida ha fatto il dovuto dalle autorità messicane: si paga una tassa di uscita di 25 dollari a persona. Bella questa, l'entrata è gratis, ma se vuoi uscire paga. Una procedura molto diffusa nei paesi non occidentali.

Ci aspettavano due moto lance (ci siamo divisi in due gruppi da 6 persone, nostra guida inclusa) per portarci nel sito archeologico che si raggiunge in una quarantina di minuti di navigazione. Si sbarca su una bella spiaggia, si prendono le scale in legno e dopo pochi minuti si trova nella città di Yaxchilan, pienamente immersa nella giungla, patrimonio culturale del Chiapas e del Messico. Visto che il posto è un po' fuori mano, cioè bisogna fare parecchia strada per raggiungerlo, si trovano pochi turisti e la quiete della giungle rimane tale. Molto bello e rilassante e meno male che era quasi tutto in ombra perché quel giorno era molto afoso, grazie anche alla vicinanza del fiume. Nella zona archeologica ci sono anche degli alberi veramente grandi e non so se tutti noi del gruppo riuscivamo a circondare alcuni di quelli che si potevano definire enormi.

Il nome Yaxchilan significa "Pietra verde" perché le strutture del sito sono rivestite del verde, cioè del muschio. La città è datata nel 250 d.C. ed ha avuto il suo massimo sviluppo ed il potere nel periodo tra il 600 ed il 900 d.C. grazie alla posizione strategica che occupava e che permetteva il controllo sul commercio che si svolgeva via fiume, proveniente da Guatemala, dal centro dell'America e dal Golfo del Messico. Gli abitanti dello Yaxchilan mettevano una rete sul fiume, fermavano tutti quelli che volevano passare e semplicemente riscuotevano il pedaggio. La merce principale a quei tempi erano le pietre semipreziose che provenivano dalle miniere delle zone centrali della penisola.

Nella città si contano più di 100 monumenti in pietra suddivisi in 3 aree principali: La grande piazza situata nella parte bassa del sito e parallela con il fiume, La grande acropoli che si trova su una collina sopra la piazza principale e da dove una volta si controllava visivamente il fiume (oggi il fiume si intravede solamente per la presenza della vegetazione cresciuta nei secoli passati) e la piccola acropoli. E visto che i Maya erano molto sportivi, non mancava nemmeno qui il campo del pelota, questa volta un po' piccolino. La presenza dei bassi rilievi con le iscrizione hanno permesso agli archeologi di conoscere molto bene la storia di Yaxchilan, non soltanto lo sviluppo economico, politico e culturale, ma anche i principali personaggi, sia uomini che donne, che hanno tracciato il destino di questa zona.

Dopo aver fatto anche la salita sulla grande acropoli, eravamo tutti abbastanza esausti e sudati, principalmente per la grande umidità. Siamo tornati sempre con due moto lance verso il posto dove abbiamo lasciato il nostro pulmino e dove abbiamo pranzato. Dopo pranzo abbiamo fatto un altro giro in moto lancia per attraversare il fiume e raggiungere Guatemala.


Ospite di SpaziOso